Profumi e unguenti nell’antichità: materie prime e estrazione

Religione e profumeria
Il profumo come tramite divino e mezzo di purificazione del corpo e dello spirito; questo era il concetto di base nell’Antico Egitto dove ai profumi e agli unguenti era data grande importanza, e non solo dagli egizi, nell’antichità profumarsi era fondamentale, sia per igiene e bellezza che per motivi religiosi e sociali. Gli egizi erano fermamente convinti che i sacerdoti erano a conoscenza delle formule per creare le fragranze e gli aromi che più compiacevano gli Dei, perchè erano suggerite dal Dio Toth. Ecco l’anello di congiunzione tra il mondo delle divinità e i profumi cosi sacri e in uso, sia dal popolo che dai membri delle corti e dai Faraoni. Religione e profumeria andavano letteralmente a braccetto, infatti tutti i laboratori dove venivano miscelate e preparate le sostanze profumate venivano sempre allestiti nei templi e nei luoghi di culto nei quali gli antichi ricettari, sono ancora incisi sulle pareti.
I profumi e gli unguenti richiedevano lunghe preparazioni, giorni e giorni di lavorazione, estrazione, macerazione e decantazione delle materie prime mescolate tra loro; attraverso i dettagliati documenti ritrovati nelle numerose spedizioni archeologiche è stato possibile conoscere le composizioni, gli ingredienti e persino i nomi che gli antichi egizi davano alle fragranze realizzate; le più note e apprezzate pare fossero: l’Olio di Storace, l’Unguento degli Dei, l’Heken, il Nenufar, il Kuphty, il Qamdi, e il Chichi che era la fragranza più comune e a buon mercato.
Grasso, piante e fiori
Tutti questi profumi, i quali erano prodotti sia in forma liquida che in forma cremosa erano il risultato di miscugli ottenuti con materie prime diverse e a base soprattutto di olio o grasso e di piante e fiori; gli olii utilizzati erano parecchi e tutti di costo e pregio differente come: l’olio di rafano, l’olio di coloquintide e l’olio di sesamo, e i più comuni olio di oliva, e olio di ricino. L’estrazione degli aromi dalle piante e dai fiori e la lavorazione avevano tempi davvero lunghi, dai 90 a i 365 giorni. I profumi da mettere sulla pelle erano ottenuti da differenti metodi: l’impregnazione, ovvero strati di grassi venivano alternati a strati di petali di fiori come il loto azzurro e a strati di erbe aromatiche e spezie in questo modo il grasso diventava particolarmente profumato. La macerazione, che prevedeva l’immersione dei fiori in olio o grasso molto caldi e la spremitura che avveniva allo stesso modo in cui si produce il vino.
Sacro e profano: ad ogni evento il suo profumo
I profumi soprattutto sotto forma di unguenti e composizioni cremose servivano anche per proteggere la pelle dal sole e dalla sabbia , erano uno degli elementi principali durante i riti sacri, le cerimonie pubbliche, i matrimoni, utilizzati anche per la seduzione e i momenti dedicati agli incontri intimi, venivano largamente impiegati durante il procedimento di mummificazione dei morti, e se ne cospargevano il corpo le danzatrici e le vestali durante le danze sacre o i baccanali. Ovviamente per ogni occasione c’era un diverso profumo o una diversa fragranza sotto forma di balsamo, crema, o acqua profumata.
Delle piante veniva utilizzato praticamente tutto: petali, stami, cortecce, foglie, radici, e semi, gli ingredienti erano molto vari e venivano abbinati dopo vari “esperimenti” olfattivi, fino a trovare la composizione più gradevole e persistente, tra i vari ingredienti troviamo: olio, giglio, mirto, viola, rosa, calamo aromatico, meliloto, fieno greco, miele, vino, origano, maggiorana, menta. L’arte della profumeria sussisteva nell’ambito di vari comparti tra i quali non esisteva una chiara linea di demarcazione: religione, cura del corpo, medicina, e seduzione si mescolavano in un crescendo di rarefatta artigianalità e scienza fino a sfiorare quella che possiamo definire l’antenata dell’aroma terapia; farmaci e profumi finalizzati ai medesimi intenti.
Profumi personalizzati
Dell’importanza data ai profumi nel mondo antico se ne ha traccia anche nei resoconti delle preparazioni personalizzate per Re e Imperatori, alti ufficiali e nobile donne delle dinastie più potenti; ad ognuno il suo profumo, la sua fragranza che veniva realizzata con grande maestria e con attenzione particolare agli ingredienti, basati sui gusti e sulle preferenze del personaggio che avrebbe dovuto poi usarlo. Di queste ricette non tutto è andato perduto, infatti hanno ispirato vari profumi contemporanei molto famosi.
Il profumo oggi
Ma i profumi di oggi, in cosa si differenziano da quelli di 3000 anni fa? Oggi i profumi sono a base di alcool, sostanze oleose, e sostanze aromatiche, profumate; le categorie sono definite dal grado alcolico del liquido, da profumo più o meno intenso e dalla consistenza più o meno densa: Eau de Cologne, Eau de Toilette, Eau de Parfum , Essenza di Profumo, l’elenco degli ingredienti è praticamente infinito, ecco qui di seguito un breve accenno alle materie prime di solito utilizzate nelle grandi aziende produttrici, ingredienti naturali e vegetali che vengono mixati a sostanze sintetiche come la cumarina, l’eliotropina, la vanillina, la benzilmetilico, il cinnamico, il decilico, l’ eptilico, il fenilbutilico, e altro, per produrre un profumo si rende necessario mescolare dai 30 agli 80 elementi profumati, pescati tra circa 200 essenze naturali e ben oltre 2000 elementi sintetici in uso nella chimica e nella profumeria.
geranio
giacinto
gelsomino
lavanda
mughetto
mimosa
neroli
rosa
tiglio
tuberosa
viola
ylang ylang
arancia
bergamotto
fragola
lampone
limetta
limone
mela verde
mirtillo
mora
pesca
pompelmo
prugna
cocco
anice
olio di cannella
cardamomo
coriandolo
noce moscata
papavero
rosmarino
vaniglia
zenzero
balsamo di toluolo
benzoino
betulla
ginepro
legno di cedro
legno di rosa
legno di sandalo
alloro
cipresso
ginepro
iris
tabacco
ambra grigia
castoreum
moschus
zibetto
cioccolato
caramello
latte
mandorla
miele
zucchero